Comodo, sul divano di casa, ieri sera ho visto.....

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Leprotto Bisestile
view post Posted on 19/2/2014, 16:50




Ieri ho visto Amanti perduti (Les enfants du paradis, 1945) nell'edizione italiana originale ridotta da 163' a 115'. Sarà per questa cinquantina di minuti tagliati che hanno crivellato la sceneggiatura di buchi che sono vere e proprie voragini, sta di fatto che il film non m'è piaciuto quasi per nulla e ho fatto una fatica immane a capire diversi passaggi. Immagino quanto l'interesse per una pellicola di questo genere debba ulteriormente scemare con la colonna italiana integrale realizzata nel '69 dalla CDC che, da quel po' che ho sentito, sembra buona ma di certo meno affascinante dell'originale e con l'unico pregio di non avere tagli. La traccia d'epoca, comunque, ha il suo punto di forza esclusivamente nelle voci (soprattutto la romanticissima Simoneschi col suo mezzo raddoppio, il Sibaldi sempre più mattacchione, la Calderini perfetta sul bimbetto figlio del protagonista), perché invece i dialoghi sanno di traduzione letterale: il Pigmalione che viene usato in un elenco di titoli che contengono la parola "leone", la battuta di Cigoli «Occorre di tutto per fare un mondo» (in italiano si dice "Il mondo è bello perché vario"), la Pagnani che dice d'aver sempre pensato a Battista «non importa dove» (si dice "ovunque"), sempre la Pagnani che in continuazione dice di chiamarsi Garance come un fiore (ma il fiore in italiano si chiama "garanza")... Non ineccepibile nemmeno la direzione del doppiaggio che fa fare un raddoppio troppo clamoroso all'eccezionale Capecchi.
 
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Leprotto Bisestile
view post Posted on 20/2/2014, 16:18




Ieri ho visto A Kiss Before Dying (1956), insulsamente tradotto in italiano con Giovani senza domani o Gioventù senza domani. Un consiglio vivissimo: non giocate a saltellare lungo il film prima di vederlo
seriamente, potreste come me incappare nella scena madre e rovinarvi tutto, mentre questo thriller bello, un tantino lento in alcune scene ma a volte geniale (la lettera in spagnolo) e accattivantissimo nonostante l'assurda sequenza del finto suicidio di Powell, merita d'esser gustato per bene senza spoiler. Il doppiaggio diretto da Panicali ha una volta tanto un mezzo guizzo d'originalità: nessun Persa né Calavetta né Simoneschi vecchietta né Panicali stesso all'orizzonte e i suoi amati Turci e Betti dicono quattro parole (rispettivamente sono il benzinaio e Annabella), ma purtroppo conserva la peggiore del mazzo, ovvero una Flaminia Jandolo spiacevolmente a metà tra Morelli e Calderini :sick: Neanche il Rinaldi protagonista è il massimo, non per la recitazione (anzi, da quel punto di vista è sempre divino), ma perché si sente che è molto più grande dei 25 anni che dichiara il personaggio. La Di Meo, al contrario, suona forse troppo fanciullina. Fra i caratteristi è del tutto fuori luogo Giuliana Maroni che doppia una cameriera corpulenta di colore e indovinatissimo non è nemmeno Bellini il cui personaggio viene definito come uno dalla bella dizione (quella sarà pure perfetta, ma la voce mica tanto!). Tra i bravi bravissimi è da annoverare invece assolutamente la Lattanzi di Mary Astor che in una delle sue poche scene m'ha emozionato per il modo in cui dipinge il proprio disagio attraverso meno di cinque parole: raramente m'è piaciuta così tanto! Cigoli torna a doppiare George Macready che dai tempi di Gilda si ritrova adesso strabico (lo comprendo, ammirare troppo da vicino Rita Hayworth deve far impazzire gli occhi!).
 
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Leprotto Bisestile
view post Posted on 21/2/2014, 16:41




Ieri ho visto diverse scene -quindi non il film integralmente- di Grand Prix (id., 1966) dove le voci gridavano a chiare lettere il nome di Franco Schirato ed infatti ho poi appurato che il film era distribuito dalla MGM. L'accoppiata Eva Marie Saint/Savagnone non dava fastidio, ma solo Schirato poteva avere il coraggio di dare James Garner a Turi e soprattutto Yves Montand a Glauco Onorato!!! A queste s'aggiungevano due voci di giovani donne assolutamente fuori dal coro e di sicuro facenti parte delle amiche di Maldesi (quindi immagino Valeria Valeri & co.). Mi sarebbe piaciuto vedere chi doppiava Geneviève Page, ma tanto, pur coi suoi quasi 40 anni, sono sicuro che non potesse mai trattarsi della Simoneschi che le aveva dato la voce in Spionaggio internazionale sotto la direzione di Panicali. Sul film non posso esprimermi, sembrava una grande sciocchezza che vuol raccontare storielle d'amore piagnucolose sullo sfondo delle corse automobilistiche.
 
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David Huxley
view post Posted on 21/2/2014, 18:38




La Savagnone e la Di Meo tra la fine del 1950 e gli inizi del 1960 erano già in categoria Extra? Comunque, devo dire che queste due doppiatrici io le apprezzi molto più ora, quando doppiano attrici ormai "d'epoca", piuttosto che in lavori di quaranta o cinquant'anni fa, anni in cui non potevano minimamente competere con Lydia Simoneschi, Tina Lattanzi o Rosetta Calavetta, pur scippando loro di quando in quando parecchie attrici. Oggi nel contesto ormai piatto e totalmente asettico del doppiaggio, la loro recitazione fa assaporare veramente il gusto d'altri tempi.
 
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Leprotto Bisestile
view post Posted on 23/2/2014, 11:11




CITAZIONE (David Huxley @ 21/2/2014, 18:38) 
La Savagnone e la Di Meo tra la fine del 1950 e gli inizi del 1960 erano già in categoria Extra?

Non ho i datti sottomano, però a memoria ricordo che la Di Meo è salita in Extra intorno al '64 (nel '58 era in B, nel '61 in A), mentre la Savagnone è arrivata in quella categoria nel '67 circa (se non mi sbaglio era partita addirittura dalla D e durante l'escalation ha saltato del tutto la C o la B passando direttamente a quella superiore).
Sono completamente d'accordo con te sul tuo discorso. La Di Meo soprattutto mi piace molto negli anni '50 e '60, ma anche la Savagnone fra alti e bassi era brava, però davvero non potevano competere con le stelle di primissima grandezza che hai citato e che andarono maledettamente a rimpiazzare.

Ieri ho visto Fog (The Fog, 1980), horroruccio debolissimo che m'ha molto annoiato molto e del quale m'interessava principalmente la partecipazione della rediviva Janet Leigh che invece ha una parte davvero inconsistente (ma del resto tutti i personaggi in questo film sono lì senza un perché...). RaiMovie l'ha trasmesso con il doppiaggio originale, lo stesso presente in DVD, il che segna la fine completa del ridoppiaggio fantasma firmato dalla regina dei rifacimenti Vittoria Febbi che dava la voce alla Leigh. Nell'originale, invece, Janet torna ad avere la sua voce più famosa, quella di Rosetta Calavetta, qui tremendamente abbioccata e monocorde, magari anche a causa del personaggio poco invogliante. Identica a vent'anni prima, ma meno deliziosa, la Verdirosi di Jamie Lee Curtis con le sue S iper sibilanti, magnifica come sempre Franca Dominici la cui parte è al solito ridotta all'osso. La protagonista non è affatto Livia Giampalmo come dice Genna (ho sentito il file sul suo sito in un film di soli 4 anni dopo ed è un timbro del tutto diverso, senza contare che mi risulta lavorasse in CVD), bensì trattasi di Fiorella Betti riconoscibilissima con le sue E spesso strettissime (dice "teléfono" di continuo) e la tecnica delle R molto arrotate per conferire più drammaticità a certe battute (v. La gatta sul tetto che scotta dove lo fa per tutto il film o quasi); la recitazione non è ai massimi livelli, ma è sorprendente quanto i toni fossero ancora molto giovanili all'età di 53 anni (sta infatti benissimo sulla Barbeau 35enne).
 
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Leprotto Bisestile
view post Posted on 24/2/2014, 10:47




Ieri ho visto Un'altra parte della foresta (Another Part of the Forest, 1948). Trattandosi del prequel di Piccole volpi, col personaggio di Bette Davis qui interpretato dall'incantevole Ann Blyth, è dello stesso genere che tratta di politica ed economia, ciononostante riesce più digeribile, non tanto nel primo quanto piuttosto nel secondo tempo nel quale risulta a suo modo divertente vedere come in questa famiglia di madre, padre e tre figli ognuno lavori per per far le scarpe all'altro! Il doppiaggio italiano è poco credibile sul fronte maschile dove Panicali e Marcacci fanno i figli di Ruffini, mentre sul piano muliebre è semplicemente meraviglioso: Giovanna Scotto è favolosa su Florence Eldridge, Wanda Tettoni è eccezionale come voce di ragazza (doppia Betsy Blair), ma soprattutto spicca la stupefacente Lydia Simoneschi della Blyth: non ha nulla di veramente particolare, ma il timbro è delizioso e il colore dato alle battute è stupendo senza mai essere esagerato, il tutto col risultato finale d'essere per me uno dei lavori più perfetti che abbia svolto, senza nemmeno la minima sbavatura.
 
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Leprotto Bisestile
view post Posted on 26/2/2014, 10:05




Ieri ho visto Sono un disertore (This Above All, 1942) col doppiaggio originale appena riscoperto dall'A&R per l'uscita in DVD, perché da tempo immemore circolava unicamente ridoppiato. Forse è per la delusione di sentire Cigoli su Tyrone Power e Dhia Cristiani su Joan Fontaine al posto delle loro voci ufficiali Panicali e Simoneschi che m'ha dato noia, ma di fatto il film m'è piaciuto poco, o meglio non m'ha detto molto, e le quasi due ore di durata non hanno aiutato. Bella comunque la regia di Litvak ed interessante anche il modo in cui pian piano viene svelato il segreto del protagonista, se non fosse per il titolo italiano che è spoilerantissimo.
 
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Leprotto Bisestile
view post Posted on 27/2/2014, 10:26




Ieri ho visto Gianni e Pinotto alla legione straniera (The Foreign Legion, 1950). È il primo film della celebre coppia comica che vedo, ma non ho difficoltà a dar ragione a Guidorizzi che lo ritiene uno dei loro veicoli minori, o almeno spero vivamente che sia così perché sennò non capirei il motivo del loro successo. Sono l'equivalente dei nostri Mario Castellani e Totò, ma molto più fracassoni, demenziali e talvolta persino irritanti, e stupisce che la Universal li abbia affiancati a stellone del calibro di Walter Slezak e Patricia Medina e che il doppiaggio italiano abbia gettato una marea di soldi per far recitare in questo filmetto i nostri prestatori di voce più ambiti e pagati quali Lauro Gazzolo, Carlo Romano, Lydia Simoneschi, Mario Besesti, Stefano Sibaldi e addirittura Emilio Cigoli che ovviamente affronta la parte come avrebbe fatto in qualsiasi thriller, western, dramma sentimentale o film d'animazione... Spero di vedere altri prodotti della coppia e trovarli migliori, sebbene sembri che questo sia l'unico con la Simoneschi, sicché... :lol:
 
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Shirleyno
view post Posted on 1/3/2014, 13:51




CITAZIONE (Leprotto Bisestile @ 27/2/2014, 10:26) 
Ieri ho visto Gianni e Pinotto alla legione straniera (The Foreign Legion, 1950). È il primo film della celebre coppia comica che vedo, ma non ho difficoltà a dar ragione a Guidorizzi che lo ritiene uno dei loro veicoli minori, o almeno spero vivamente che sia così perché sennò non capirei il motivo del loro successo. Sono l'equivalente dei nostri Mario Castellani e Totò, ma molto più fracassoni, demenziali e talvolta persino irritanti, e stupisce che la Universal li abbia affiancati a stellone del calibro di Walter Slezak e Patricia Medina e che il doppiaggio italiano abbia gettato una marea di soldi per far recitare in questo filmetto i nostri prestatori di voce più ambiti e pagati quali Lauro Gazzolo, Carlo Romano, Lydia Simoneschi, Mario Besesti, Stefano Sibaldi e addirittura Emilio Cigoli che ovviamente affronta la parte come avrebbe fatto in qualsiasi thriller, western, dramma sentimentale o film d'animazione... Spero di vedere altri prodotti della coppia e trovarli migliori, sebbene sembri che questo sia l'unico con la Simoneschi, sicché... :lol:

La Simoneschi in realtà, fa una piccola apparizione anche in "Gianni e Pinotto sul pianeta Venere". In una scena Gianni e Pinotto precipitano con la navicella spaziale a New Orleans, durante il carnevale. Qui incontrano tutte persone in maschera (con dei testoni giganteschi) e credono siano marziani (:lol:), e tra questi c'è una donna travestita e che Pinotto scambia per una donna extraterrestre: ebbene l'attrice in questione (non è nè accreditata, nè si sa il nome, visto che la sua faccia non compare) e quelle pochissime battute che dice son doppiate da Lydia Simoneschi. Se vuoi posso caricare il suddetto spezzone su YouTube. Comunque a me Gianni e Pinotto piacciono, non come Stanlio e Ollio che sono insuperabili, però qualche risata te la strappano benchè non tutti i film, per esempio il già nominato "Venere", è piuttosto sciocco e banale perchè i due finiscono sul Pianeta Venere che è abitato da donne, mentre trovo che "Il cervello di Frankestein", "Gianni e Pinotto e l'assassino misterioso" e "Gianni e Pinotto incontrano l'Uomo Invisibile" fa morire dal ridere.
 
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Leprotto Bisestile
view post Posted on 1/3/2014, 15:56




CITAZIONE (Shirleyno @ 1/3/2014, 13:51) 
La Simoneschi in realtà, fa una piccola apparizione anche in "Gianni e Pinotto sul pianeta Venere".

Fantastico, grazie :woot: Sono sempre alla ricerca d'interpretazioni simoneschiane di cui nessuno dice nulla, quindi grazie mille! Se ti va di caricarlo su youtube mi farai felicissimo!

Ieri ho visto Le piace Brahms? (Goodbye Again, 1961) dove una volta tanto il titolo italiano è più fedele dell'originale perché si rifà direttamente al nome del romanzo da cui è tratto. Il dramma sentimentale è molto molto ben fatto, ma purtroppo guastato da due piccoli enormi idiozie quali le lacrime della Bergman che lei stessa scambia per pioggia sul parabrezza dell'auto :blink: e le mani dei protagonisti che si toccano da Maxim senza che i rispettivi compagni di ballo se ne rendano conto <_< Doppiaggio molto curioso, con vari personaggi che per noi diventano italiani, a cominciare dal protagonista Roger Demarest che viene ribattezzato Renzo De Marco passando per il Maître Fleury che qui si chiama signor Ferri. A ciò s'aggiungono alcuni dialoghi lasciati in inglese e americano perché ambientati a Londra o parlati da americani (già, ma in originale il pubblico capisce quel che dicono!) o la stranezza, comunque abbastanza ben gestita, della Calavetta che doppia due attrici che nei titoli di coda sono accreditate una di seguito all'altra! Sul Di Cola c'è una curiosità riguardante la Simoneschi doppiatrice protagonista di questo film: pare che la nuora di Lydia rimase molto impressionata dal modo in cui la suocera fosse riuscita ad entrare con tanta partecipazione nel personaggio pur non avendolo potuto studiare a fondo come aveva certamente fatto Ingrid Bergman, e Lydia le rispose con gran semplicità che le era venuto naturale perché sapeva bene cosa passasse nella mente d'una donna di 40 anni. La Savagnone canta, per giunta benissimo!
 
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Leprotto Bisestile
view post Posted on 3/3/2014, 16:32




Ieri ho visto Tenera è la notte (Tender Is the Night, 1962), filmaccio semplicemente orrido che è una sporca telenovela da tutti i punti di vista: durata fiume, inutilità dei personaggi, psicologie elementari, nonché doppiaggio osceno con Maria Pia Di Meo che osa doppiare una Jennifer Jones più vecchia di lei di vent'anni col risultato che dal volto segnato dall'età dell'ex Bernadette esce assurdamente la voce d'una teenager. Nel cast c'è anche un'altra antica cliente della Simoneschi, vale a dire Joan Fontaine che però è invecchiata meno e meglio e sulla quale Rosetta Calavetta sta benissimo. Molto bravo Oreste Lionello in un ruolo drammatico insolito per le sue doti. Raccapriccianti invece Nando Gazzolo e soprattutto Rita Savagnone. Non deludono mai Giorgio Capecchi, Bruno Persa, Amilcare Pettinelli e le brave caratteriste Wanda Tettoni e Miranda Bonansea.
 
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Leprotto Bisestile
view post Posted on 5/3/2014, 16:32




Lunedì ho visto I quattro figli di Katie Elder (The Sons of Katie Elder, 1965). La Paramount sforna quello che senza troppa difficoltà definirei il western perfetto, con una trama assolutamente comprensibilissima che si basa sugli stilemi del genere affiancati da momenti d'intelligente divertimento, altri di seria commozione (lo spirito della madre che aleggia in tutto il film senza mai farsi vedere è una trovata molto riuscita), con un piccolo giallo in sottofondo che contribuisce al mix di generi che a me piace sempre molto. Perfetto è anche il doppiaggio italiano che accanto alle voci Paramount storiche dei vari attori (Earl Holliman è Gianfranco Bellini come ne Il mago della pioggia, Martha Hyer è sempre Rosetta Calavetta come ne Il delinquente delicato ecc.) inserisce la novità di Pino Locchi quale nuovo doppiatore di Dean Martin al posto del tradizionale De Angelis: ci guadagna anzichenò. Oreste Lionello doppia sia il molto presente Dennis Hopper di 29 anni, sia il John Qualen 66enne che recita in un'unica scena, ma usa praticamente la stessa voce e sinceramente riesce meglio sull'anziano. Nei dialoghi è esagerato lo "scalieghi" come storpiatura di "scalai".

Ieri invece ho visto Nel gorgo del peccato (1954) che fra i melodrammi italiani del periodo è forse il più riuscito per una sceneggiatura qua e là "piccante" (la censura infatti lo massacrò) ed una colonna sonora addirittura avveniristica eseguita con percussioni che ricordano quelle udite nell'angosciante monologo finale della Simoneschi in Improvvisamente l'estate scorsa. La Simoneschi c'è anche qui ed è preziosissima perché fa in modo che la brutta Margot Hielscher sembri davvero l'irresistibile sex bomb che il film vuol farci credere! Rina Morelli una volta tanto è impiegata su una madre matura d'età, comunque è troppo melensa per risultare gradevole: una Pagnani sarebbe stata altra musica. Impagabili sul versante maschile De Angelis e Locchi, definirli eccezionali è decisamente riduttivo!
 
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view post Posted on 7/3/2014, 18:28
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CITAZIONE (David Huxley @ 21/2/2014, 18:38) 
La Savagnone e la Di Meo tra la fine del 1950 e gli inizi del 1960 erano già in categoria Extra? Comunque, devo dire che queste due doppiatrici io le apprezzi molto più ora, quando doppiano attrici ormai "d'epoca", piuttosto che in lavori di quaranta o cinquant'anni fa, anni in cui non potevano minimamente competere con Lydia Simoneschi, Tina Lattanzi o Rosetta Calavetta, pur scippando loro di quando in quando parecchie attrici. Oggi nel contesto ormai piatto e totalmente asettico del doppiaggio, la loro recitazione fa assaporare veramente il gusto d'altri tempi.

Quotonissimissimo!!
 
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David Huxley
view post Posted on 8/3/2014, 14:11




Ho visto La signora Skeffington, bel film Warner del 1944 con una Bette Davis che trova veramente tutti i suoi elementi. Il doppiaggio è decisamente superiore alla media neroniana anni '40, però offre un Corrado Racca per Claude Rains abbastanza fuori posto, io avrei chiamato Sandro Ruffini. Lydia Simoneschi da Oscar, in lei sì che vi era la vera "grande bellezza"!
 
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Leprotto Bisestile
view post Posted on 13/3/2014, 10:18




Ieri ho visto L'amaro sapore del potere (The Best Man, 1964). Poche cose son più tediose dei film sulla politica americana e la prima parte de L'amaro sapore non fa nulla per smentire questa mia opinione, ma la pellicola prende quota nel momento in cui a William Russell (Henry Fonda con l'ineguagliabile voce di Giuseppe Rinaldi) viene presentato il modo per ripagare con la stessa moneta la sporca campagna politica di Joe Cantwell (Cliff Robertson, ottima voce di Pino Locchi): da lì in poi, pur con qualche lentezza, il film è apprezzabilissimo. Personaggi e personaggetti in numero a non finire con altrettante voci italiane che a volte si ripetono; poche sono invece le donne su cui Panicali mette le sue solite clienti tra cui l'onnipresente Calavetta qui usata comunque per una figura oltremodo minore interpretata da Ann Newman-Mantee. Eccezionale Renato Turi per Shelley Berman.
 
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802 replies since 5/11/2012, 16:37   27316 views
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