| Direi di aprire una discussione su Germana Calderini, doppiatrice fin troppo dimenticata fuorché da Leprotto Bisestile e da me: lui la odia, io ormai la amo!!! Germana Calderini appartiene a quella razza di doppiatrici apparsa verso il dopoguerra e dissoltasi nel nulla nel 1959 circa. Voce giovane prediletta da Schirato, che sceglieva le voci in base alla terminazione dei cognomi (vedi Marini, Calderini, Perbellini, Orlandini, Maroni e Giustiniani), fu per un decennio voce di Liz Taylor e per un cinque anni voce di Pier Angeli. Entrambe con lei hanno parlato, starnazzato, ululato alla luna, ma anche espresso moltissime emozioni ... nel mondo dell'ornitologia. Germana Calderini, quindi, è stata una reginetta del doppiaggio dei film MGM, togliendo il pane di bocca anche alla Simoneschi, che purtroppo non aveva la giusta terminazione del cognome! La nostra cara ed amata Germana, purtroppo, non ha lavorato nel doppiaggio dei film Disney, peccato perché fino ai primi anni '50 ci mancava solo lei! Malgrado tutto io amo, adoro, venero la Germana, perché la sua recitazione mi è ormai familiare, tant'è che se son triste o infelice e non so il perché io penso alla Germana che amo di più e torna il seren, per me! La signora o signorina Calderini, se fosse ancora in questo mondo, sarebbe una delle ultimissime voci superstiti dell'epoca d'oro della CDC, ella infatti lavorò accanto a Tina Lattanzi, Lydia Simoneschi, Sandro Ruffini, Cigoli (con cui ha duettato più d'una volta e non oso immaginare cosa egli pensasse di lei), Panicali e molti altri. Tutto sommato mi dispiace non sentirla nei film successivi agli anni '50, infatti penso che potesse essere una valida caratterista. La cosa buffa è che non si sappia nulla di lei: da quale pianeta è venuta? Era umana? Quale esperienze teatrali ebbe? Come approdò in CDC? Lei forse perse la direzione mentre volava con lo stormo? Queste e molte altre domande ci poniamo circa la natura ontologica della signora Calderini. Forse un giorno avremo una risposta e potremo finalmente riascoltare la sua voce. Dammi una sigaretta! (Quest'ultima frase non c'entra nulla, ma mi andava di scriverla).
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